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Approfondimenti Lavoro

Tra le misure di emergenza emanate con il DPCM del 1 marzo per il contrasto alla diffusione del coronavirus c’è anche la semplificazione delle modalità di accesso al c.d. “lavoro agile” o smart working, e precisamente la possibilità per le imprese di tutto il territorio nazionale di attivare questa particolare modalità di lavoro dipendente anche senza l’accordo individuale, che è previsto espressamente dalla norma che regola questa materia. Precedentemente la stessa facilitazione era già stata prevista per sei regioni del nord, ma con il nuovo Decreto del 1 marzo la deroga è stata estesa a tutto il territorio nazionale.

Ma in cosa consiste lo smart working, che non va confuso con il “telelavoro”?

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